Viaggio in Cile. Episodio 4 – San Pedro de Atacama
“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” John Steinbeck
Giulia versa qualche lacrimuccia, no… non abbiamo litigato. Stiamo per lasciare un angolo di mondo che ci rimarrà nel cuore per sempre.
Sull’autobus che ci conduce da San Pedro a Calama Giulia rimane silenziosa.
Un signore di circa 60 anni, alto intorno al metro e 65, vestito con una camicia di jeans il cui colore azzurro è probabilmente evaporato per quanto è stata usata, mi spiega amichevolmente dove dobbiamo scendere per non finire in un quartiere “sbagliato” una volta in città.
“Amo, ma perché non rimaniamo qui? Non voglio lasciare San Pedro.” La voce di Giulia è fioca, quasi sussurra.
“Non possiamo, ma ci torneremo…”
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Viaggio in Cile. 42 ore prime
Esattamente 42 ore prima ci trovavamo in cima al Cerro Toco, un vulcano di appena 5.600mslm, nella mente era ancora viva la sensazione di pesantezza del corpo e il fiato corto per la mancanza di ossigeno a quelle altitudini.
Abbiamo passato 20 minuti sferzati dal continuo vento ammirando l’immensità degli altipiani andini, i salar e quel tripudio di giallo, celeste, bianco e rosso delle rocce che si estendevano fino alla Bolivia lasciando il passo al mitico Salar di Uyuni.
A pochi km da noi, ad est sul piano di Chajnantor, una distesa di 66 telescopi installati a 5000mslm danno vita ad ALMA (Atacama Large Millimeter Array) il telescopio che ha fotografato per la prima volta un buco nero. Impressionante! Sfortunatamente non abbiamo potuto visitarlo.
Siamo partiti in 7 per raggiungere la vetta, comprese 2 guide, e siamo tornati in 5.
Guardare il mondo dall’altro richiede fatica, calma e controllo e anche un po’ di fortuna. Tutti possono arrivare quassù ma non tutti riescono ad arrivarci lo stesso giorno.
Carlos, la guida più giovani che sta imparando il mestiere ci racconta come alcuni fianchi di queste montagne non sono accessibili.
Viaggio in Cile. Montagne ESPLOSIVE
Durante la dittatura del “signor” Pinochet all’incirca 181mila mine antipersona sono state piantate lungo la frontiera e ovviamente anche in quest’area vista la vicinanza di Argentina e Bolivia.
“El problema es que no tienen idea de donde estan las minas” ci dice Carlos. Le mine sono scivolate lungo i fianchi di questi vulcani durante le poche precipitazioni, il terreno non permette l’assorbimento dell’acqua cosicché le piogge scolano verso le valli trascinando quello che incontrano…
Per questo niente trekking su alcune montagne.
Viaggio in Cile. In un mare di sale
Un mare di sale in tutte le salse è quello che ti aspetta quando vieni qui. Salares di ogni colore, dimensione e formazione.
La laguna Chaxa è un enorme distesa ribollente di color rossastro, è possibile incamminarsi in mezzo a questa distessa passando su piccoli sentieri naturali scavati dall’acqua ora evaporata.
Il caldo qui è tremendo, la distesa bianca riflette i raggi di un sole potente che non dà riparo, ti acceca e ti brucia.
Lungo tutto il salar varie specie di fenicotteri banchettano per ben 16 ore al giorno.
Tantissimi altri salar e lagune spuntano lungo tutto il deserto, in alcuni è anche possibile fare il bagno anche se l’acqua è veramente congelata!
Quello che ci sorprende è come variano di colore, ci sono quelli azzurro chiaro, rosso bordeaux e quelli verde smeraldo. Un trionfo della natura.
L’oro del Salar
Il Cile è un paese di minatori. La sua economia è sempre stata trainata dai suoi immensi giacimenti di risorse naturali come il rame. Proprio qui vicino a San Pedro sorge la miniera di Chuquicamata, la più grande miniera al mondo a cielo aperto.
Ma si sa il tempo cambia e il valore delle risorse cambia in base alla domanda dei consumatori.
Oggi qui il vero oro si chiama Litio, fondamentale per le nostre batterie di cellulari, computer etc. etc.
Circa il 60% del litio è estratto dai salares cileni, boliviani e argentini.
Il problema è che il Litio si produce estraendo l’acqua dalle falde acquifere che si trovano sotto i salar. L’acqua si mette a seccare, evapora e lascia in deposito i vari minerali tra cui il Litio.
Qual è la conseguenza? Che i salar presto finiranno l’acqua e scompariranno queste incredibili lagune.
Triste ma vero.
La vera magia di Atacama
Portiamo con noi un ricordo vivido e indelebile di ogni singolo giorno passato su questo altopiano tanto che sogniamo di tornarci sempre, ogni anno.
Le lagune Miscanti e Miniques sono bacini di acqua ai piedi delle due rispettive montagne.
A circa 4000mslm si accede a queste aree con le jeep per poi poter percorrere vari sentieri di breve durata attorno a queste meraviglie della natura.
Vengono chiamate lagune altiplanicas perché si trova su un vasto altopiano che separa le deserte di Atacama e la cordillera della Sal alla maestosa cordillera delle Ande.
Gli abitanti della cordillera
Ogni passo è lento e va misurato a queste altezze, qui solo vicunas, alpache, lama e struzzi possono permettersi di correre liberamente e capita spesso di incontrare varie mandrie di questi animali saltellando tra boschetti di arbusti gialli chiamati cola de zorro ovvero coda di volpe per la loro forma.
Le vicunas vivono in branchi di circa 25 individui di cui 1 è maschio e 24 sono femmine. Una volta che il piccolo maschio è cresciuto viene espulso dal gruppo e deve lottare per conquistare la sua tribù che dovrà poi proteggere…
La vita è dura per un maschio di vicuna.
Viaggio in Cile. San Pedro de Atacama
Il piccolo paese di San Pedro de Atacama è stata la nostra base per 7 gironi, è molto piccolo ed è formato da tre vie principali polverose e chiassose, in Calle Caracoles si concentrano i pochi ristorantini e bar che animano il paese.
Appena fuori da queste vie una chiesta costruita in legno, fango e paglia e poi vie man mano sempre più desertiche e polverose, le case si diradano e lasciano spazio al deserto e alle rocce.
San Pedro è considerata un’oasi nel mezzo di uno dei deserti più aridi del mondo, incastonato tra 3 cordilleras.
Quest’angolo è abitato da circa 11.000 anni secondo gli storici e archeologici, i suoi primi abitanti furono gli atacameni, poi conquistati dagli Inca e infine dagli spagnoli.
Ogni sera dal giardino del nostro ostello alzavamo gli occhi e un terremoto di emozioni si impossessava di noi, la religione qui è il cielo che ogni notte si presenta come un’esplosione di puntini luminosi su di un mantello nero.
Le prime due sere provavamo una sensazione di spaesamento, le costellazioni nell’emisfero sud sono diverse e ci vuole un po’ ad abituarsi a non vedere l’Orsa Maggiore.
Viaggio in Cile. Il prossimo orizzonte
Lasciamo San Pedro a malincuore ma pieni di stupore. Il sole al tramonto irradia questa terra con colori violacei e lascia il passo alla luna che gli sorge di fronte.
Abbiamo nuovi orizzonti da esplorare e torniamo a dirigere la nostra bussola verso sud.
Ci aspettano 15 ore di autobus, una notte seduti per raggiungere la regione di Atacama.
Si perché San pedro de Atacama in realtà si trova nella regione di Antofagasta. Insomma hanno fatto un casino con i nomi i cileni.
Nos vemos amigo hasta pronto.
Conclusione
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A presto e viva la vida!