Un Giorno a Santiago de Cile. Viaggio in Cile – Episodio 1
“La meta è partire” G. Ungaretti
Ernesto russa forte sul volo XJ4657 di Alitalia del 7 agosto 2019.
Prima di russare era sveglio (ma dai…) e ci racconta che fa avanti indietro tra Roma e Santiago dove ha lasciato la mamma.
Come tutti i sudamericani è patito di calcio ed inizia ad elencare tutti i giocatori cileni che giocano in Italia, passano così due ore mentre Giulia dorme e Tommy esprime commenti tecnici da bar sport su Sanchez e Pizarro.
Ormai è anni che vive in Italia ma il suo italianos è molto spagnolos.
Non si dorme molto, i sedili sono piccoli e 15 ore no-stop sono tante.
Atterriamo alle 7 del mattino e sganciamo i bagagli in un locker che riprenderemo la sera e ci lanciamo dentro un autobus che ci porta in centro città. Abbiamo deciso di non organizzare la giornata e di farci prendere dal momento e seguire l’istinto.
7 milioni di abitanti popolano la città, le periferie sono sterminate e brulicano di case basse e colorate, con i tetti in lamiera, in queste “Poblaciones” (una sorta di Favelas) la vita e il tempo è molto diverso da come lo concepiamo noi benestanti.
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Un Giorno a Santiago de Cile
L’autobus punta dritto verso i grattacieli della città, la zona in cui è costruita Santiago è una sorta di conca protetta dai picchi Andini innevati che si trovano alle sue spalle e che si vede sbarrare l’arrivo al mare dalla Cordillera Litoral.
Questa cintura non aiuta a smaltire lo smog di questo enorme centro urbano rendendolo poco vivibile.
Finalmente arriviamo in centro. Il traffico è pazzesco sull’avenida principale (e noi ci lamentiamo di Roma…).
Cerchiamo rifugio in una pasteleria ma veniamo rigettati al momento del pagamento. “No Credit Card Solo Efectivos” recita il cartello. Dannate banche pensiamo!
Per fortuna ci troviamo vicino a Plaza de Armas, centro storico della città dove troviamo varie Casas de Cambio per poter smerciare i nostri preziosi e tanto sognati (dai sudamericani) Euro.
Il Pacco da un 1 Milione (di pesos)
Scambiamo i soldi e ci troviamo 1 Milione di Pesos in mano. Cazzo non avevamo mai visto un Milione tutto assieme! (manco separato).
Peccato che un cappuccino costa 2000. Insomma non eravamo diventati ricchi manco stavolta! 😊
Ci ritroviamo quindi con questa pila di denaro che non sappiamo dove ficcarci … ci infiliamo in uno dei tanti bar che è saltato fuori da quando il Cile è uscito dagli anni della dittatura (1989).
Tra le vie di Providencia si respira a pieni polmoni questa nuova era Liberal/capitalistica in cui è entrato il paese e che ha portato con se un vero boom economico.
Il cesso del bar è piccolino, arraffo dei tovaglioli e impacchetto il Milione in varie millate di pesos e me le ficco dritte nelle mutande. Al massimo attirerò l’attenzione per altri motivi 😉
Il Barrio Bellavista. Il centro culturale di Santiago
Proseguiamo il nostro giro passando per il Palacio de la Moneda e il Mercado Central centro storico della città che però non ci ispira, decidiamo quindi di lanciarci verso il Barrio Bellavista.
Case, cafè e ristoranti dai mille colori vivaci creano un atmosfera Bohemia in questo Barrio (quartiere) di Santiago.
Ogni casa ha un suo tema e studenti e lavoratori popolano questi chiassosi bar tutti colorati.
Questa zona è stata di gran lunga il luogo più bello che abbiamo visitato in Santiago.
Per onore di cronaca ammettiamo che comunque abbiamo passato qua solo 1 giorno .. quindi il nostro giudizio non è completo 😉
In questo quartiere il grigiore della metropoli lascia finalmente il passo alle radici autentiche di Santiago che si trasforma in una vera città dell’America Latina, le vie esplodono di colori e vibrazioni causa diretta dell’incontro di popoli ed etnie venuti da lontano che si sono annidati qui.
Ci perdiamo per le strade e ci troviamo a passare per Barrio Paris – Londres, chiamato così per i suoi edifici in stile europeo e passiamo per il Parque Forestal, un polmone verde (piccolo) tanto vitale per questa città delimitato dal tranquillo Rio Mapuche.
Un giorno a Santiago de Cile. La capitale-nazione!
Il tempo passa tra un giretto, un bicchiere di vino e un empanadas, dei piccoli calzoni ripieni di Formaggio e Pollo o verdura uova e carne macinata tipico street food del Cile e dell’Argentina (sull’Isola di Pasqua ci sono le migliori in assoluto).
Incontriamo un povero mendicante a cui ne regaliamo una, dalla sua reazione sembra che abbia incontrato Dio. Ma dov’è Dio ci domandiamo?
Il sole sta calando dietro la Cordillera ed inizia a far freddo (siamo in pieno inverno) decidiamo che la visita di Santiago termina qui e facciamo rientro all’aeroporto dove ci aspetta una bella nottata in attesa di imbarcarci il mattino per proseguire verso il grande Sud e la regione dei Laghi.
L’autobus procede nel traffico lento, il buio cala e la città si accede tranne alcune zone della periferia. Il mondo è un pò cosi, c’è chi è illuminato e chi no.
Santiago è una città che bisogna viverla per assaporarla appieno.
Sta germogliando seguendo lo stile Nord americano e si vede a vista d’occhio la spaccatura tra la periferia e il centro. Speriamo che riesca a mantenere nei suoi quartieri Bohemien la sua anima autentica.
Se ci torneremo andremo sicuramente in cima alla collina San Cristobal utilizzando El Funicular, simbolo storico della città, per ammirare il paesaggio dall’alto.
Dalle periferie ai grattacieli alle vette andine.
Siamo eccitati! Ora inizia l’avventura vera. Abbiamo appuntamento alle 9 del giorno seguente con un tale Luis ma non abbiamo internet e non possiamo chiamarlo per confermare, l’ultima volta che lo abbiamo sentito è stato 1 settimana fa…
Domani vedremo 😉
Conclusione
Sei mai stato a Santiago de Cile? che ne pensi di questa metropoli? faccelo sapere ! 🙂
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A presto e viva la Vida
PS – Se anche tu ami le Empanadas uniamoci! Chiediamo che diventino Patrimonio dell’Umanità! oppure affiliamoci e apriamo un business😉